Gioco Responsabile

Ultimo aggiornamento : 3 December 2025

La maggior parte delle persone pensa che parlare di gioco responsabile significhi puntare il dito contro qualcuno. Tipo: “tu hai un problema”, “tu non ti sai controllare”, “tu non dovresti giocare”. In realtà non è così. Il gioco responsabile riguarda tutti, anche quelli che giocano raramente o che si limitano a qualche spin ogni tanto.

Perché, a differenza di altri hobby, il gioco online ha una particolarità: se perdi il controllo anche solo per un’ora, puoi rovinarti la giornata. E nessuno è immune. Nemmeno il più prudente, il più razionale o quello che “sa come funziona”. Per questo non ne parliamo mai con tono da professori, ma come persone che ci sono passate e che conoscono bene l’effetto domino che può scatenarsi quando non imposti dei limiti.

La linea sottile tra divertimento e impulsività

All’inizio il gioco è sempre divertimento. Sei lì, ti rilassi, fai un paio di spin, ti godi due minuti di adrenalina buona. Poi succede quella cosa sottile e fastidiosa: inizi a cliccare “ancora uno”. Non per vincere il jackpot, ma perché “magari stavolta esce il bonus”. Quel “magari” è il primo passo verso un meccanismo che non ha nulla a che fare con il divertimento.

Non serve essere giocatori incalliti per scivolare in questa dinamica: basta la giornata sbagliata, una piccola frustrazione o la voglia di staccare la mente. È lì che il gioco smette di essere un passatempo e diventa una reazione emotiva. Questo, fidati, è il punto più pericoloso.

Riconoscere i campanelli d’allarme

Non c’è bisogno di aspettare chissà quale disastro per capire che qualcosa non sta andando nel verso giusto. I segnali arrivano molto prima, solo che spesso ci si convince che “non è niente”. Ma ci sono indizi che vale la pena ascoltare:

Non devi averli tutti. Basta uno, perché significa che il gioco si sta spostando dall’area del divertimento a quella del bisogno. E quando diventa bisogno, non è più gioco.

I limiti non sono un divieto ma protezione pura

Molti giocatori rifiutano i limiti perché li vivono come una forma di controllo esterno. Come se qualcuno dicesse: “Non ti puoi fidare di te stesso”. Ma il punto è completamente un altro.

Mettere dei limiti è un gesto di cura verso sé stessi, non un’ammissione di debolezza. È come decidere prima quanto puoi spendere in un locale: non lo fai perché hai paura di impazzire, lo fai perché non vuoi rovinarti la serata.

Un limite di deposito, un limite di perdita o di tempo ti salva quando la tua testa vuole proseguire, ma il tuo buon senso non è più in prima linea. Perché sì, capita a tutti. Anche a quelli convinti di “avere sempre il controllo”.

La trappola del “recupero”

Il recupero è il motivo numero uno per cui le persone si fanno male con il gioco. Perché nella testa sembra logico: hai perso? Allora vinci e recuperi. Peccato che il gioco non funzioni così.

Non è un doppio binario. Non c’è nessuna garanzia che una perdita sarà compensata da una vincita. Anzi, il recupero è proprio il momento in cui si perde di più. Si entra in modalità “devo raddrizzare la serata”, si giocano importi più alti, si clicca più velocemente, si ragiona meno. È una strategia perdente per definizione.

La scelta più sana, anche se all’inizio dà fastidio, è chiudere la sessione e levare le mani dalla tastiera. Non è una sconfitta, ma un enorme atto di lucidità.

Giocare con la testa giusta fa la differenza

Il gioco online amplifica lo stato emotivo in cui ti trovi. Se sei sereno, può essere un momento piacevole. Se sei agitato, triste, stanco o arrabbiato, tutto cambia. Se giochi per sfogare qualcosa, le probabilità di superare il limite si moltiplicano.

Ci vuole onestà: se entri in gioco per scappare da un’emozione, meglio rimandare. Il gioco non risolve problemi. Li distrae per qualche minuto, e poi li fa tornare con gli interessi.

Parlare del gioco non è una vergogna

Non c’è niente di umiliante nel dire “sto esagerando un po’”. Anzi, è una delle cose più coraggiose che chiunque possa fare. Il gioco, proprio perché coinvolge soldi ed emozioni, può diventare pesante molto più velocemente di quanto si pensi.

Parlarne con qualcuno, anche solo per farsi ascoltare, alleggerisce metà del peso. Non serve un discorso drammatico. A volte basta un messaggio del tipo: “Mi sa che sto giocando più del dovuto”.

Se non te la senti con qualcuno che conosci, ci sono servizi anonimi e gratuiti che fanno proprio questo: ascoltare, aiutare, dare un punto di vista esterno.