Guida all’autoesclusione AAMS passo dopo passo
L’autoesclusione AAMS (oggi ADM, ma tanto tutti la chiamano ancora AAMS) serve per bloccare l’accesso a tutti i casinò online regolamentati in Italia. Non è un ban permanente, non è un marchio d’infamia, non è una punizione. Vedilo come un interruttore di sicurezza da attivare quando senti che il gioco ti sta prendendo troppo. Puoi farlo anche quando vuoi staccare completamente la spina del gioco per un certo periodo.
È come chiudere a chiave una stanza in cui non vuoi entrare. Sai che è lì, ma non puoi aprirla, e questo ti dà un’enorme libertà mentale. L’autoesclusione non dice nulla su di te come persona: dice solo che stai avendo cura di te stesso.
Perché qualcuno dovrebbe autoescludersi (anche solo per un po’)
Molti pensano che l’autoesclusione sia una scelta “estrema”, da usare solo se si è messi male. In realtà è molto più simile a tirare il freno a mano prima di una curva.
Magari stai attraversando un periodo stressante, magari stai giocando più spesso del solito, magari ti accorgi di fare quei classici “ultimi 10 euro e poi basta” che non finiscono mai. O forse semplicemente vuoi un mese senza tentazioni, per resettare la testa.
Non serve avere un problema grave per usarla. A volte basta un minimo di autoconsapevolezza per capire che ti stai avvicinando a un limite. Attivare l’autoesclusione, in quel caso, è un gesto di lucidità, non di debolezza.
Le due versioni dell’autoesclusione: temporanea o permanente
Hai due opzioni:
- Autoesclusione temporanea: dura uno, tre o sei mesi. Non puoi disattivarla prima della scadenza, quindi devi essere sicuro della durata che scegli.
- Autoesclusione permanente: dura a tempo indefinito, ma puoi chiederne la revoca dopo almeno sei mesi. La differenza non è tanto nel “per sempre”, ma nel tipo di messaggio che stai dando a te stesso.
Temporanea significa “voglio una pausa”. Permanente significa “voglio ricominciare da zero, con calma”. In entrambi i casi non c’è nulla di drammatico: è semplicemente uno strumento per prendere fiato.
Come attivare l’autoesclusione
Il bello (e il brutto) dell’autoesclusione AAMS è che blocca tutti i siti autorizzati, non solo quello da cui la attivi. Per farlo hai due strade:
- Direttamente da un casinò ADM: entri nel tuo account, vai nella sezione dedicata al gioco responsabile e scegli la durata. Ti chiederanno la conferma finale e da quel momento sei fuori da tutti i portali regolamentati.
- Tramite il sito ADM: puoi accedere con SPID, CIE o CNS e attivare l’autoesclusione da lì, anche se non sei registrato su nessun casinò.
In entrambi i casi è immediata: appena la confermi, ti viene bloccato l’accesso ovunque. Non riceverai email drammatiche, notifiche o messaggi strani. Semplicemente non potrai più entrare.
Cosa succede dopo averla attivata
La cosa più importante da sapere è che nessun casinò ADM può scavalcare l’autoesclusione. Non esistono eccezioni, né “trucchi”. Se provi a fare login, il sito ti dirà che non puoi accedere. Fine della storia. Se anche miracolosamente dovessi riuscire a entrare, il casinò sarebbe obbligato a bloccarti e restituirti eventuali depositi. L’autoesclusione è una delle poche cose in questo settore che funziona davvero in modo rigido.
Le emozioni che arrivano dopo la scelta
Molti non lo dicono, ma dopo aver attivato l’autoesclusione è facile sentirsi strani. Qualcuno si sente sollevato, qualcuno frustrato, qualcuno quasi “sconfitto”. È tutto normale.
Il gioco online sa creare piccole abitudini che diventano routine, e interromperle bruscamente fa un certo effetto. Ma dopo i primi giorni, magari anche dopo le prime ore, arriva quasi sempre la sensazione di leggerezza. Ti rendi conto che quella pausa ti serviva più di quanto pensassi. Soprattutto, inizi a sentirti di nuovo al comando.
Il pericolo delle piattaforme non ADM
Diciamolo chiaramente: l’autoesclusione ti protegge solo sui casinò autorizzati in Italia. Se esci dal circuito ADM e ti avventuri tra i siti esteri, l’autoesclusione non vale.
Qui bisogna essere onesti: se stai cercando di aggirarla, forse lo strumento ti serviva ancora di più. Molti siti non regolamentati non hanno limiti, non hanno controlli, non hanno obblighi di tutela. Se ti trovi già in una situazione delicata, finire su un sito così può peggiorare tutto. Non è una questione di legalità, ma di protezione personale. L’autoesclusione ha senso se la rispetti. Non è una porta da scappare, ma una porta che chiudi per proteggerti.
Come affrontare il periodo di autoesclusione nel modo giusto
Il periodo di stop può diventare un’occasione incredibile. Puoi usarlo per capire cosa ti spingeva a giocare di più, per costruire nuove abitudini, per trovare un equilibrio diverso.
Non serve riempirsi di impegni, basta fare spazio ad attività che ti fanno stare meglio: sport, serie tv, cucina, videogiochi, quello che ti pare.
Se senti che la voglia di giocare ritorna troppo forte, parlarne con qualcuno è sempre un’opzione valida. Nessuno deve affrontare certe cose da solo.
Quando e come revocarla senza rischiare ricadute
Se hai scelto l’autoesclusione permanente, dopo sei mesi puoi inviare la richiesta di revoca. Anche qui si usa lo SPID o si passa dal casinò dove l’avevi attivata.
Ma il punto non è tanto come revocarla, quanto quando. La domanda che devi farti è semplice: “Sto tornando perché ho ritrovato equilibrio, o perché mi manca la sensazione di gioco?”. Se la risposta è la prima, bene. Se è la seconda, forse è meglio aspettare.
